Simulazione di amplificatori

Simulazione di un amplificatore: spettro di uscita

In questa pagina vedremo come utilizzare SIMetrix/SIMPLIS Elements per analizzare il comportamento di un amplificatore realizzato con un amplificatore operazionale.

Prove analoghe possono essere fatte anche utilizzando componenti fisici.

Breve introduzione

L'amplificatore operazionale (OpAmp o anche AO) è un componente che permette di realizzare con relativa facilità amplificatori ed altri circuiti analogici. In  genere sono usati per amplificare piccoli segnali con frequenze relativamente basse, ma esistono eccezioni, anche significative.

Lo schema di un amplificatore operazionale è il seguente:

Amplificatore operazionale

Di seguito alcuni aspetti di cui tener conto e che dipendono dal componente utilizzato:

Alimentazione
Per poter funzionare un amplificatore operazionale deve essere alimentato da una tensione continua, in genere compresa tra qualche volt e qualche decina di volt. La tensione di uscita e, normalmente, quelle di ingresso non possono andare sotto l'alimentazione negativa, né sopra l'alimentazione positiva; a volte neppure avvicinarsi. Amplificatori che possono avere tensioni di ingresso ed uscita molto vicine alle alimentazioni vengono detti rail-to-rail.
Correnti
Le correnti in ingresso sono generalmente trascurabili. La corrente in uscita può essere positiva o negativa (cioè uscire o... entrare dall'uscita); deve essere tipicamente inferiore ad una decina di millesimi di ampere. Questo obbliga di fatto ad utilizzare resistori di almeno 1000 ohm.
Banda
Il guadagno di un amplificatore realizzato con un amplificatore operazionale è in genere costante dalla continua fino ad una frequenza non particolarmente elevata che dipende dall'amplificatore operazionale usato e dalla scelta dei componenti esterni.

Amplificatore non invertente

Una delle configurazioni più utilizzate è il cosiddetto amplificatore non invertente. Lo schema è il seguente:

Amplificatore non invertente

L'amplificatore operazionale da utilizzare è uno dei tanti presenti sul mercato. Per un'analisi approfondita, potrebbe essere utile consultare i fogli tecnici (da trovare con un motore di ricerca) anche se la maggior parte delle caratteristiche non sono di facile comprensione e la loro conoscenza non è necessaria per completare le attività qui descritte. Qui un approfondimento.

Il guadagno di tensione GV è definito come il rapporto tra la tensione di uscita e quella di ingresso:

GV = VOUT / VIN = VRL / Vin

Il guadagno di tensione dipende esclusivamente (o quasi) dal valore di R1 ed R2, secondo la formula:

GV = 1 + R1 / R2

In particolare il guadagno NON dipende:

Di seguito come potrebbero apparire ingresso (Vin, verde) ed uscita (VRL, rosso) nel dominio del tempo:

I due segnali hanno la stessa forma (assenza di distorsioni visibili) e l'uscita è, in questo esempio, circa 11 volte più grande dell'ingresso, cioè il guadagno di tensione è circa 11.

Se i segnali di ingresso ed uscita sono sostanzialmente diversi tra di loro il guadagno non può essere definito.

Per un funzionamento corrette occorre che:

Attività 1: amplificatore non invertente

Dopo aver disegnato il circuito:

Attività 2: distorsione armonica

Modificare l'ampiezza e/o l'offset del segnale di ingresso Vin, fino a mostrare un'evidente distorsione armonica (nota 1).

Visualizzare e descrivere il segnale di uscita nel dominio del tempo. In particolare

Visualizzare e descrivere il segnale di uscita nel dominio della frequenza, simile a quello dell'immagine di apertura. Si consiglia di impostare l'asse delle tensioni su scala logaritmica.

In particolare

Attività 3: distorsione di ampiezza

Impostare Vin per non avere distorsioni significative, come già fatto nell'attività 1. Aumentando la frequenza del segnale di ingresso; oltre un certo limite il guadagno diminuisce in modo significativo.

Avanzato - Attività 4: alimentazione duale

A volte è necessario amplificare anche segnali negativi. Per questo è necessario utilizzare due alimentazioni, una positiva (+Vcc) ed una negativa (-Vcc) in genere uguali tra di loro in modulo e collegate come nello schema seguente:

Tale configurazione è indicata come alimentazione duale oppure alimentazione doppia ed è tipica degli amplificatori più datati oppure di quelli ad alte prestazioni. Qui un approfondimento

Verificare il funzionamento di tale circuito ripetendo l'attività 1 e l'attività 2.

Amplificatore invertente

La particolarità dell'amplificatore invertente è quella di avere il guadagno con segno negativo, da cui il nome (nota 2).

Di seguito lo schema (nota 3):

Amplificatore invertente

Anche in questo caso il guadagno dipende, in prima approssimazione, solo dal valore di R1 ed R2:

GV = - R2 /  R1

Attenzione al fatto che la tensione di uscita non può essere inferiore a 0 V e quindi è praticamente obbligatorio utilizzare un'alimentazione duale.

Avanzato - Attività 5: amplificatore invertente

Effettuare quanto descritto nelle precedenti attività da 1 a 4 utilizzando un amplificatore invertente

Amplificatore per strumentazione

Un amplificatore per strumentazione è usato quando occorre amplificare una piccola tensione ai capi di un componente non collegato a massa. Il guadagno viene impostato attraverso una o due resistenze e spesso alla tensione di uscita è possibile sommare una costante.

Analizziamo il seguente circuito attraverso la modalità transient. Il suo compito è quello di amplificare la tensione ai capi di R4.

Amplificatore per strumentazione

Avanzato - Attività 6

Un lavoro di sintesi

Spesso amplificatori operazionali e per strumentazione sono utilizzati per condizionare l'uscita di un trasduttore di una grandezza fisica. Un trasduttore produce in uscita una tensione (spesso piccola), una corrente o una resistenza proporzionale ad una grandezza fisica quale temperatura, luminosità o PH. Compito del circuito di condizionamento è adattare tale grandezza all'ingresso di un convertitore analogico digitale (ADC) che spesso accetta una tensione di ingresso compresa tra 0 V e 2 V, o qualcosa di simile.

Avanzato - Attività 7

Leggere la nota applicativa AAN990 - Analog Sensor Conditioning Circuits - An Overview di Microchip che illustra una vasta gamma di esempi.

Note

  1. E possibile che si manifestino errori di convergenza; osservare l'output della finestra Command Shell.
  2. Il guadagno in decibel ovviamente è comunque positivo. Perché?
  3. Nel simbolo semplificato dall'amplificatore operazionale sono omesse la alimentazioni che devono ovviamente essere presenti nel circuito simulato o reale
  4. Se si utilizza una rappresentazione della tensione su con scala logaritmica è quasi sempre visibile una distorsione non lineare, anche quando piccola. Perché? Inoltre è spesso visibile il rumore
  5. Ci si potrebbe chiedere se possiamo trascurare la corrente in ingresso in VIP e VIM. Sui fogli tecnici è in genere indicata con il termine Input bias current
  6.  Questo grafico è fortemente influenzato dalla scelta dell'amplificatore operazionale


Pagina creata nell'ottobre 2020
Ultima modifica: 2 gennaio 2024


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