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Quadripoli → Unità logaritmiche

Spesso nella definizione di grandezze elettriche (e non solo) vengono
usati i logaritmi, normalmente in base 10.
Nei sistemi di telecomunicazioni, questa è la regola generale.
Qualche ragione di questa scelta:
- Molte grandezze sono percepite dai nostri sensi con scala
logaritmica. Per esempio l'intensità dei suoni e della luce oppure le
frequenze (scala musicale, per questo l'immagine di apertura è una
tastiera); usare scale logaritmiche è quindi la
scelta naturale
- Con i logaritmi è possibile rappresentare sullo stesso grafico
grandezze molto grandi e molto piccole
- In molti casi la rappresentazione grafica di una legge fisica è
costituita da rette se le grandezze coinvolte sono rappresentate con
unità logaritmiche. La stessa legge rappresentata con unità di misura
lineari appare invece come un insieme di curve, più complesse da
comprendere ed utilizzare
- (ragione storica, ma ancora comoda quando non si dispone di una
calcolatrice) l'uso dei logaritmi semplifica l'esecuzione di
moltiplicati e divisioni che diventano somme e sottrazioni
Asse logaritmico
Un asse con scala logaritmico appare come in figura, disegnato con tratti
neri:

- I numeri in rosso indicano le potenze di 10. La linea corrispondente
in genere è disegnata continua
- I numeri in verde indicano i valori intermedi. In genere non sono
indicati perché... semplicemente non abbiamo abbastanza spazio
per scriverli tutti. La linea corrispondente in
genere è disegnata tratteggiata.
- L'intervallo tra un numero e quello 10 volte più grande è chiamato
decade. Tutte le decadi hanno la stessa lunghezza. Le tre linee
esemplificative rosse indicano tre diverse decadi:
- una tra 1 k e 10 k
- una tra 10 k e 100 k
- una tra 30 k e 300 k
- Il grafico mostra tre decadi complete più una metà circa sulla
destra (ed una parte molto piccola sulla sinistra)
- L'intervallo tra un valore e il suo doppio viene indicato come
ottava. Tutte le ottave hanno uguale dimensione. Le tre linee
esemplificative verdi indicano tre diverse ottave:
- una tra 100 e 200
- una tra 200 e 400
- una tra 4 k e 8 k
- Il termine ottava ha lo stesso significato dell'ottava in ambito
musicale (i vari sol della scala hanno uno frequenza doppia del
precedente). Questo vale in tutte le culture, a riprova della
rappresentazione naturale delle grandezze con scale logaritmiche.
- Non esiste lo zero. Volendo lo si può però immaginare all'estrema
sinistra, molto al di là del lato sinistro del monitor
- Non esiste l'asse verticale semplicemente perché l'origine non è
rappresentabile
Nell'ambito delle tecnologie elettroniche gli assi logaritmici sono usati per rappresentare le
frequenze.
Unità logaritmiche
Spesso le grandezze elettriche vengono espresse in unità logaritmiche
(nota 9).
Le unità più utilizzate sono relative a tensioni e potenze.
dBV
I dBV misurano una tensione su scala logaritmica. Sono definiti come VdBV = 20 · log10 |VV|
(nota 7).
Esempi:
- Una tensione di 10 V coincide con una tensione di 20 · log10 |10| =
20 dBV
- Una tensione di 1 V coincide con una tensione di 20 · log10 |1| =
0 dBV
- Una tensione di 0,1 V coincide con una tensione di 20 · log10 |0,1| =
-20 dBV
- Una tensione di -0,5 V coincide con una tensione di 20 · log10 |-0,5| =
-6 dBV
- Una tensione di 0,5 V coincide con una tensione di 20 · log10 |0,5| =
-6 dBV
- Una tensione di 6 dBV coincide con una tensione di 10(6/20) = 2 V
- Una tensione di -3 dBV coincide con una tensione di 10(-3/20) = 0,707 V
Attività: utilizzare le formule inverse per verificare i
precedenti esempi.
dBu
I dBu (o anche dBµ) misurano una tensione su scala logaritmica; sebbene
ampiamente utilizzate in alcuni ambiti, in queste pagine non troverete
nessuna applicazione che ne faccia uso.
Sono definiti come VdBu = 20 · log10 |VµV|
(nota 7).
Esempi:
- Una tensione di 10 µV coincide con una tensione di 20 · log10 |10| =
20 dBu
- Una tensione di 1 µV coincide con una tensione di 20 · log10 |1| =
0 dBu
- Una tensione di 0,1 µV coincide con una tensione di 20 · log10 |0,1| =
-20 dBu
- Una tensione di 0,2 µV coincide con una tensione di 20 · log10 |0,2| =
-14 dBu
- Una tensione di 14 dBu coincide con una tensione di 10(14/20) = 5 µV
Attività: utilizzare le formule inverse per verificare i
precedenti esempi.
dBm
I dBm misurano una potenza su scala logaritmica. sono definiti come PdBm = 10 · log10 |PmW|
(nota 1 e nota 8).
I dBm sono l'unità di misura più usata nell'ambito delle
telecomunicazioni.
Esempi:
- Una potenza di 10 mW coincide con una potenza di 10 · log10 |10| =
10 dBm
- Una potenza di 1 mW coincide con una potenza di 10 · log10 |1| =
0 dBm
- Una potenza di 0,1 mW coincide con una potenza di 10 · log10 |0,1| =
-10 dBm
- Una potenza di 0,5 mW coincide con una potenza di 10 · log10 |0,5| =
-3 dBm
- Una potenza di 7 dBm coincide con una potenza di 10(7/10) =
5 mW
- Una potenza di 3 dBm coincide con una potenza di 10(3/10) =
2 mW
dBW
I dBW misurano una potenza su scala logaritmica; sebbene ampiamente
utilizzate in alcuni ambiti, in queste pagine non troverete nessuna
applicazione che ne faccia uso.
Sono definiti come PdBW = 10 · log10 |PW|
(nota 1 e nota 8).
Esempi:
- Una potenza di 10 W coincide con una potenza di 10 · log10 |10| =
10 dBW
- Una potenza di 1 W coincide con una potenza di 10 · log10 |1| =
0 dBW
- Una potenza di 0,1 W coincide con una potenza di 10 · log10 |0,1| =
-10 dBW
- Una potenza di 0,2 W coincide con una potenza di 10 · log10 |0,2| =
-7 dBW
- Una potenza di 3 dBW coincide con una potenza di 10(3/10) =
5 W
Per i dBW valgono le stesse osservazioni
riportate più avanti in merito ai dBm
Attività: utilizzare le formule inverse per verificare i
precedenti esempi.
Alcune osservazione che, pur essendo già
contenute nelle formule matematiche, sono utili nelle applicazioni:
- Se raddoppia la potenza espressa in watt, quella espressa in unità
logaritmiche aumenta di 3 dB (nota 2)
- Se la potenza espressa in watt aumenta di 10 o 100 volte, quella
espressa in unità logaritmiche aumenta di 10 o 20 dB (nota
2)
- Per passare da una potenza espressa in milliwatt ad una espressa in
watt occorre dividere per mille (ovviamente...)
- Per passare da una potenza espressa in dBm ad una espressa in dBW
occorre sottrarre 30 dB. Esempio: 20 dBm = -10 dBW (= 100 mW = 0,1 W)
- Una potenza "negativa" espressa in dBm indica una potenza minore di
1 mW, ma sempre maggiore di zero.
Attività 1
Utilizzare le formule inverse per verificare i
precedenti esempi.
Guadagno e decibel
Un quadripolo possiede un morsetto di ingresso ed
uno di uscita. Si definisce guadagno G il rapporto tra una grandezza di
ingresso ed una di uscita.
Per esempio il guadagno di tensione è definito come:
GV = VO / VI
Normalmente si utilizza il valore efficace della tensione,
per definizione sempre positivo; di conseguenza anche il guadagno è positivo
(nota 10).
Se il modulo del guadagno di tensione è maggiore di
uno, evidentemente la tensione di uscita è, in modulo, maggiore di quella di
ingresso.
Analogamente, il guadagno di potenza è definito come:
GP = PO / PI
La potenza da utilizzare è quella
media;
il guadagno di potenza è sempre positivo. Se il guadagno di potenza è maggiore di uno,
evidentemente la potenza media di uscita è maggiore di quella di ingresso.
Il guadagno di tensione e quello di potenza sono evidentemente adimensionali (numeri puri,
senza unità di misura).
Il decibel (simbolo dB) è una unità logaritmica per misurare il modulo
del guadagno. In ambito elettronico è definito in due
modi diversi a seconda delle due grandezza di ingresso e di uscita.
Se ingresso e uscita sono entrambe tensioni, il guadagno in decibel è definito
come:
GdB = 20 · log GV = 20 · log ( VO / VI )
Per le note proprietà dei logaritmi (prodotti e divisioni che divengono
somme e sottrazioni) possiamo scrivere la seguente relazione usando
esclusivamente unità logaritmiche (nota 4):
GdB = VO [dBV] - VI [dBV]
Se ingresso e uscita sono entrambe potenze, il guadagno in decibel è definito
come (nota 1):
GdB = 10 · log GP = 10 · log ( PO / PI )
Per le note proprietà dei logaritmi (prodotti e divisioni che divengono
somme e sottrazioni) possiamo scrivere la seguente relazione usando
esclusivamente unità logaritmiche (nota 4):
GdB = PO [dBm] - PI [dBm]
Osservazioni:
- i dB non sono una unità di misura propriamente detta, ma un numero puro.
Se il guadagno è espresso in unità logaritmiche è però necessario
indicarlo esplicitamente, per evitare errori di interpretazione
- i dB seguono ovviamente le regole della matematica dei logaritmi.
Per esempio se si sommano vuol dire che le quantità lineari sono moltiplicate
- il modulo del guadagno è, per definizione, positivo, ma se lo esprimiamo
in decibel diventa negativo quando è minore di 1
- se il guadagno in decibel è positivo significa che la tensione di uscita
è maggiore di quella di ingresso
- se il guadagno in decibel è negativo significa che la tensione di uscita
è minore di quella di ingresso
- quando espresso in unità logaritmiche il guadagno di tensione
coincide numericamente con quello di potenza (nota 6)
Esempio 2
La tensione efficace (spesso sottointeso) in ingresso ad un quadripolo vale 2 mV, quella in uscita 1 V,
sempre efficace.
Tutte le resistenza di ingresso ed uscita al quadripolo sono uguali e pari a 50 Ω. Determinare il guadagno
di tensione e di potenza, in unità lineari e logaritmiche.
Per quanto riguarda il guadagno di tensione,
rispettivamente in unità lineari e logaritmiche:
GV = VOUT/VIN = 1 V / 0.002 V = 500
VIN = 20 log (0,002) = −54 dBV
VOUT = 20 log (1) = 0 dBV
GdB = VOUT - VIN = 0 dBV - (-54 dBV) = 54 dB
Osservazione: 20 log (500) = 54 dB
Per quanto riguarda il guadagno di potenza,
rispettivamente in unità lineari e logaritmiche (nota
3) :
PIN = VIN2 / R = 0,000004
/ 50 = 0,00000008 W = 0,00008 mW = -41 dBm
POUT = VOUT2 / R = 20 mW = 13 dBm
GP = POUT / PIN = 20 mW / 0.00008 mW = 250 000
GdB = POUT - PIN = 13 dBm - (-41 dBm) = 54 dB
Osservazione 1: 10 log(250 000) = 54 dB
Osservazione 2: il guadagno di potenza e quello di
tensione, se espressi in unità logaritmiche, coincidono numericamente e come
"unità di misura" nelle condizioni date (quadripolo adattato).
Attenuazione
Viene definita attenuazione di tensione (αV) il reciproco del
guadagno di tensione:
αV = VI / VO = 1 / GV
Analogamente possiamo definire l'attenuazione di potenza:
αP = PI / PO = 1 / GP
Se si usano unità logaritmiche, l'attenuazione è l'opposto del guadagno
(nota 6):
αdB = VI [dBV] - VO [dBV] = -GdB
αdB = PI [dBm] - PO [dBm] = -GdB
Guadagno e attenuazione sono in astratto intercambiabili, ma si
preferisce usare l'attenuazione quando la potenza di uscita è minore di
quella di ingresso.
Esempio 3
La tensione di ingresso di un quadripolo vale 2 V, quella in uscita 1 V.
Tutte le resistenza di ingresso ed uscita al quadripolo sono uguali e pari a 50 Ω. Determinare
l'attenuazione di tensione e di potenza, in unità lineari e logaritmiche.
Per quanto riguarda l'attenuazione di tensione,
rispettivamente in unità lineari e logaritmiche:
αV = VIN/VOUT = 2 V / 1 V = 2
(adimensionale!)
VIN = 20 log (2) = 6 dBV
VOUT = 20 log (1) = 0 dBV
αdB = VIN - VOUT =
6 dBV - 0 dBV = 6 dB
Osservazione: 20 log (2) = 6 dB
Per quanto riguarda l'attenuazione di potenza,
rispettivamente in unità lineari e logaritmiche:
PIN = VIN2 / R = 80 mW = 19 dBm
(nota 5)
POUT = VOUT2 / R = 20 mW = 13 dBm
αP = PIN / POUT = 4 (adimensionale!)
αdB = PIN - POUT =
19 - 13 = 6 dB
Osservazione 1: 10 log(4) = 6 dB
Osservazione 2: l'attenuazione di potenza e quella di
tensione, se espresse in unità logaritmiche, coincidono numericamente e come
"unità di misura" nelle condizioni date (quadripolo adattato).
Grafici semilogaritmici
Il guadagno di un circuito in genere non è costante, ma dipende dalla
frequenza. Questo legame lo si rappresenta con un grafico con le seguenti
caratteristiche:
- L'asse orizzontale riporta la frequenza, usando un asse logaritmico
spesso esteso su diverse decadi
- L'asse verticale riporta il guadagno in dB oppure la tensione in
dBV oppure la potenza in dBm (come nell'esempio seguente)
- L'origine non può essere "ovviamente" disegnata
Il diagramma (vuoto e riferito alla potenza) appare per esempio come in figura:

Potete scaricare un file contenete:
Esempio 4
Un segnale è somma di tre sinusoidi con frequenza 100 Hz, 2 000 Hz e
50 kHz. La potenza è, rispettivamente, 10-4 W, 10 µW e 0 dBm.
Di seguito lo spettro su un grafico semilogaritmico.

Note
- Il motivo del cambiamento di 20 in 10 nella formula deriva dal fatto che la potenza è, nel caso di carico
resistivi, pari alla tensione al
quadrato. Per le proprietà dei logaritmi ciò corrisponde al moltiplicare per
due.
- Si noti l'uso del dB (e non, per esempio, del dBV o del dBm) per
indicare le differenze tra le grandezze logaritmiche
- Il non utilizzo della notazione esponenziale (cosa in genere
assolutamente negativa!) è solo per evidenziare perché, in molte
applicazioni, si preferiscono di gran lunga le unità logaritmiche
- In queste equazioni, ad uno sguardo superficiale, sembrano violate le
regole del calcolo dimensionale. Non si tratta di un errore! La cosa
si spiega considerando che le grandezze sono logaritmiche e che quindi
somme e differenze sono in realtà prodotti e rapporti. Inoltre i decibel
sono, a ben guardare, numeri puri
- Formula valida solo per tensioni e potenze espresse in unità lineari
- Il guadagno di tensione espresso in unità logaritmiche coincide
numericamente con quello di potenza solo se tutte le impedenze di
ingresso ed uscita sono uguali tra di loro, cioè se il sistema è adattato. La stessa considerazione vale anche per le attenuazioni.
La condizione di adattamento di impedenza è tipica degli apparati di
telecomunicazione, ma non dei circuiti elettronici in generale
- Queste definizioni sono operativamente comode, ma imprecise dal punto
di vista formale. Andrebbero scritte come VdBV = 20 · log10 |VV / 1 V|
oppure VdBu = 20 · log10 |VV / 1 µV|
- Queste definizioni sono operativamente comode, ma imprecise dal punto
di vista formale. Andrebbero scritte come PdBm = 10 · log10 |PW / 1 mW|
oppure PdBW = 10 · log10 |PW / 1 W|
- Quando non specificato si sottendente che la base del logaritmo è 10,
cioè log10(x)
- Se si utilizza il valore di picco, per esempio nel caso di tensioni
continue, il guadagno di tensione potrebbe anche essere negativo.
Pagina creata nel gennaio 2013
Ultima modifica: 6 ottobre 2022