Vediamo alcune forme che può assumere lo spettro di un segnale periodico.
Lo spettro di un segnale periodico può riportare, invece del valore massimo, il valore efficace. La forma del grafico, dal punto di vista qualitativo, non cambia in modo sostanziale:
Consideriamo un'onda quadra con frequenza 1 kHz e ampiezza compresa tra 0 V e 5 V. Lo spettro dei valori di picco può essere disegnato come descritto in questa pagina:
Lo spettro che riporta la tensione efficace è mostrato di seguito:
Tale grafico è simile al precedente, semplicemente le linee spettrali che visualizzano sinusoidi sono più piccole di un fattore √2; le frequenze ed il valor medio rimangono invariati.
Lo spettro di un segnale periodico può riportare, invece delle tensioni, le potenze delle linee spettrali (nota 1). La forma del grafico, dal punto di vista qualitativo, non cambia in modo sostanziale:
P0 = VM2 / R
P = VRMS2 / R = VP2 / 2 / R (nota 2)
Consideriamo lo stesso segnale descritto nell'esempio 1. Questo segnale è applicato ad un resistore di 1 kΩ. Ricordando che P = VRMS2 / R possiamo calcolare che:
f [kHz] |
1 |
3 |
5 |
7 |
9 |
11 |
13 |
VRMS [V] |
2.27 |
0.76 |
0.45 |
0.32 |
0.25 |
0.21 |
0.17 |
P [mW] |
5.17 |
0.57 |
0.21 |
0.11 |
0.06 |
0.04 |
0.03 |
Il grafico seguente mostra lo spettro della potenza. Le singole linee mantengono la frequenza presente nei due grafici precedenti, mentre l'ampiezza è stata sopra calcolata:
Enunciato: la potenza di un segnale periodico è pari alla somma delle potenze delle sue linee spettrali.
La potenza del segnale descritto nell'esempio 1 può essere calcolato con il teorema di Parseval, sommando i valori calcolati nell'esempio 2:
P = 6,25 + 5.17 + 0.57 + 0.21 + 0.11 + 0.06 + 0.04 + 0.03 = 12,45 mW
Tale valore è molto vicino a quello che si ottiene calcolando direttamente la potenza dell'onda quadra, pari a 12,5 mW. La potenza "mancante" può essere facilmente spiegata considerando che le linee spettrali dell'onda quadra sono infinite ed in questo esempio abbiamo sommato solo le prime 7.
L'operazione di elevare al quadrato per calcolare le potenze esalta la differenza tra le grandezze più piccole e quelle più grandi, come si vede chiaramente grafico trovano con l'esempio 2. Questo comportamento può essere corretto con l'uso di una scala logaritmica, ricorrendo all'uso del dBm (nota 3).
Attenzione se si applica il teorema di Parseval a grandezza espresse in dBm: sommare logaritmi significa infatti moltiplicare il loro argomento!
Nel caso di segnali non periodici, lo spettro di potenza, analogamente allo spettro della tensione, assume la forma di una superficie:
Il teorema di Parseval calcola la potenza come area della superficie.
Un segnale ha il seguente spettro di potenza. Si noti come sull'asse verticale è evidenziato che l'unità di misura è watt su hertz.
La potenza del segnale può essere calcolata con le usuali regole della geometria elementare (A = base · altezza / 2):
P = 2,5 · 9 / 2 = 11,25 µW
Un segnale casuale non è periodico ed ha ampiezza istantanea casuale. Si può dimostrare che il suo spettro è una superficie rettangolare con base infinita:
Il teorema di Parseval afferma che la potenza di tale segnale può essere calcolata moltiplicando l'altezza del rettangolo (finita) per la sua base (infinita), producendo un'area infinita, cioè una potenza infinita. La cosa ovviamente è impossibile dal punto di vista fisico...
Pagina creata nel settembre 2023
Ultima modifica: 20 marzo 2024
Probabilmente anche a Potenza esistono leggende di spettri, ma di sicuro i fantasmi di Roma della fotografia di apertura sono più famosi.
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