Spettro di potenza

Fantasmi a Roma

Probabilmente anche a Potenza esistono leggende di spettri, ma di sicuro i fantasmi di Roma della fotografia di apertura sono più famosi.

Segnali periodici

Vediamo alcune forme che può assumere lo spettro di un segnale periodico.

Tensioni efficaci

Lo spettro di un segnale periodico può riportare, invece del valore massimo, il valore efficace. La forma del grafico, dal punto di vista qualitativo, non cambia in modo sostanziale:

Esempio 1

Consideriamo un'onda quadra con frequenza 1 kHz e ampiezza compresa tra 0 V e 5 V. Lo spettro dei valori di picco può essere disegnato come descritto in questa pagina:

Spettro dei valori di picco

Lo spettro che riporta la tensione efficace è mostrato di seguito:

Spettro dei valori efficaci

Tale grafico è simile al precedente, semplicemente le linee spettrali che visualizzano sinusoidi sono più piccole di un fattore √2; le frequenze ed il valor medio rimangono invariati.

Potenze 

Lo spettro di un segnale periodico può riportare, invece delle tensioni, le potenze delle linee spettrali (nota 1). La forma del grafico, dal punto di vista qualitativo, non cambia in modo sostanziale:

P0 = VM2 / R

P = VRMS2 / R = VP2 / 2 / R (nota 2)

Esempio 2

Consideriamo lo stesso segnale descritto nell'esempio 1. Questo segnale è applicato ad un resistore di 1 kΩ. Ricordando che P = VRMS2 / R possiamo calcolare che:

f [kHz]

1

3

5

7

9

11

13

VRMS [V]

2.27

0.76

0.45

0.32

0.25

0.21

0.17

P [mW]

5.17

0.57

0.21

0.11

0.06

0.04

0.03

Il grafico seguente mostra lo spettro della potenza. Le singole linee mantengono la frequenza presente nei due grafici precedenti, mentre l'ampiezza è stata sopra calcolata:

Teorema di Parseval

Enunciato: la potenza di un segnale periodico è pari alla somma delle potenze delle sue linee spettrali.

Esempio 3

La potenza del segnale descritto nell'esempio 1 può essere calcolato con il teorema di Parseval, sommando i valori calcolati nell'esempio 2:

P = 6,25 + 5.17 + 0.57 + 0.21 + 0.11 + 0.06 + 0.04 + 0.03 = 12,45 mW

Tale valore è molto vicino a quello che si ottiene calcolando direttamente la potenza dell'onda quadra, pari a 12,5 mW. La potenza "mancante" può essere facilmente spiegata considerando che le linee spettrali dell'onda quadra sono infinite ed in questo esempio abbiamo sommato solo le prime 7.

Scala logaritmica

L'operazione di elevare al quadrato per calcolare le potenze esalta la differenza tra le grandezze più piccole e quelle più grandi, come si vede chiaramente grafico trovano con l'esempio 2. Questo comportamento può essere corretto con l'uso di una scala logaritmica, ricorrendo all'uso del dBm (nota 3).

Spettro di potenza in dBm

Attenzione se si applica il teorema di Parseval a grandezza espresse in dBm: sommare logaritmi significa infatti moltiplicare il loro argomento!

Segnali non periodici

Nel caso di segnali non periodici, lo spettro di potenza, analogamente allo spettro della tensione, assume la forma di una superficie.

In questo caso si parla di densità spettrale di potenza ed il teorema di Parseval calcola la potenza come area della superficie.

Esempio 2

Un segnale ha il seguente spettro di potenza. SI noti come sull'asse verticale è evidenziato che l'unità di misura è watt su hertz.

La potenza del segnale può essere calcolata con le usuali regole della geometria elementare (A = base · altezza / 2):

P = 2,5 · 9 / 2 = 11,25 µW

Note

  1. In alternativa alla potenza a volte è presente il valore efficace al quadrato
  2. Formula valida solo se cos(φ) = 1
  3. Ovviamente in questo caso non vale il teorema di Parseval, perlomeno così come è stato scritto. Perché?
  4. Il valore in dBm nella parte bassa del grafico è liberamente scelto per essere inferiore alla più piccola delle linee spettrale presenti


Pagina creata nel settembre 2023
Ultima modifica: 20 marzo 2024


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