Un amplificatore è un quadripolo in cui la potenza del segnale di uscita è maggiore della potenza del segnale di ingresso.
Ovviamente per poter funzionare un amplificatore necessita di una fonte di energia, normalmente sotto forma di una generatore di tensione continua.
L'obbiettivo da raggiungere è mantenere la forma del segnale di uscita il più possibile uguale a quella del segnale presente in ingresso, cioè:
Nella fotografia di apertura: un amplificatore valvolare per chi ha tanta passione per l'alta fedeltà e tanti (ma davvero tanti) soldi da spendere. Sull'effettiva qualità non mi esprimo...
Una classificazione può essere fatta in base al tipo di segnale in ingresso ed in uscita:
Il parametro fondamentale di un amplificatore è il guadagno (di tensione) GV, definito come il rapporto tra la tensione di uscita e la tensione di ingresso (nota 2):
GV = VOUT / VIN
Il guadagno è evidentemente un numero puro, cioè non ha unità di misura.
Se il guadagno è in modulo maggiore di uno, evidentemente la tensione di uscita è, in modulo, maggiore di quella di ingresso.
Il grafico seguente mostra ingresso (in verde) ed uscita (in rosso) di un amplificatore:
Utilizzando le tensioni efficaci riportate in figura in basso a destra, il guadagno è pari a:
G = 778 / 71 = 11
Si noti che lo stesso risultato si ottiene anche utilizzando la tensione di picco invece che quella efficace:
G = 1.1 / 1 = 11
Altri esempi sono disponibili all'interno delle attività che utilizzano un simulatore oppure un amplificatore reale realizzato su breadboard.
Il guadagno può essere indicato anche in unità logaritmiche, ricordando le definizioni qui descritte e le proprietà dei logaritmi per prodotti e somme:
G[dB] = VOUT[dBV] - VIN[dBV]
Si notino le unità di misura indicate: sono corrette, malgrado ad un'analisi superficiale possano apparire errate...
Se il guadagno espresso in decibel è maggiore di 0 dB, la tensione di uscita è, in modulo, maggiore di quella di ingresso.
Calcoliamo il guadagno in unità logaritmiche relativamente agli stessi segnali dell'esempio 1:
VIN = 71 mV = -23 dBV
VOUT = 778 mV = -2.2 dBV
G = -2.2 - (-23) = 20.8 dB (nota 3)
Calcolare il guadagno utilizzando i dBu. Ovviamente il risultato rimarrà invariato.
In alcuni contesti, tipicamente nei sistemi di trasmissione via radio, si preferisce utilizzare il guadagno di potenza invece che quello di tensione. Le definizioni sono analoghe a quanto scritto per il guadagno di tensione:
GP = POUT / PIN
Il guadagno di potenza è evidentemente un numero puro, cioè non ha unità di misura.
Se il guadagno di potenza è maggiore di uno, evidentemente la potenza di uscita è maggiore di quella di ingresso.
Il guadagno di potenza può essere indicato anche in unità logaritmiche, ricordando le definizioni qui descritte e le proprietà dei logaritmi per prodotti e somme:
G[dB] = POUT[dBm] - PIN[dBm]
Se il guadagno espresso in decibel è maggiore di 0 dB, la potenza di uscita è maggiore di quella di ingresso.
Nel caso particolare in cui l'amplificatore è adattato il guadagno di tensione ed il guadagno di potenza coincidono numericamente se espressi in unità logaritmiche. Tale situazione particolare è comune nei sistemi di comunicazione ad alta frequenza, ma non in altre situazioni.
La potenza in ingresso ad un amplificatore è pari a 0,1 mW; il suo guadagno di potenza è pari a 100. Determinare la potenza di uscita, un unità lineari e logaritmiche.
PIN = 0,1 mW → PIN = 10·log(0.1) = -10 dBm
G = 100 → G = 10·log(100) = 20 dB
POUT = 0.1·100 = 10 mW
POUT = -10 + 20 = 10 dBm
(evidentemente 10·log(10 [mW]) = 10 dBm)
La banda di un amplificatore è l'intervallo di frequenza per cui l'amplificatore funziona correttamente; in questo intervallo il guadagno è costante, al di fuori il guadagno è significativamente minore, anche nullo. Spesso la banda è definita il corrispondenza della frequenza (o delle frequenze) alla quale il guadagno è di tre decibel inferiore al massimo (nota 4); tale definizione coincide con quella spesso usata per i filtri.
Per esempio un amplificatore audio è progettato per amplificare solo i segnali con frequenza compresa tra 20 Hz e 20 kHz, cioè le frequenza udibili da un essere umano. La banda di questi amplificatori è quindi di poco meno di ventimila herts (19 980 kHz, per la precisione...).
Un amplificatore che amplifica anche le tensioni continue è spesso chiamato amplificatore DC.
In genere un amplificatore è progettato per amplificare esclusivamente determinate frequenza, quelle del segnale che si vuole trattare. Infatti una banda eccessiva ha come effetto negativo quello di aumentare il rumore.
Come in tutti i quadripoli, l'uscita contiene il segnale utile e rumore, che deve ovviamente essere il più basso possibile. In questo caso l'SNR è il parametro fondamentale.
Come in tutti i quadripoli, l'uscita è distorta rispetto all'ingresso; la distorsione deve ovviamente essere la più bassa possibile.
Pagina creata nell'ottobre 2020
Ultima modifica: 9 gennaio 2023
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