Laboratorio: OpAmp

Ampolificatore invertente

In questa pagina analizzeremo un semplice amplificatore per piccoli segnali realizzato utilizzando un amplificatore operazionale.

Utile, prima di proseguire, aver effettuato le attività descritte alla pagina simulazione di amplificatori.

I fogli tecnici

Preliminare alla realizzazione del circuito dovrebbe essere l'individuazione dell'amplificatore operazionale più adatto: purtroppo i criteri da esaminare ed i modelli presenti sul mercato sono un'infinità e non verranno quindi qui discussi. Spesso la scelta in ambito scolastico oppure hobbistico è banale: si prende un amplificatore operazionale qualunque tra quelli disponibili...

Di seguito si farà riferimento a LM358, un operazionale doppio per usi generali con prestazioni tutt'altro che elevate, ma molto diffuso e, soprattutto, adeguato a funzionare con una singola alimentazione (nota 1).

Nei fogli tecnici è presente la piedinatura dell'amplificatore operazionale effettivamente utilizzato, qui riportata per LM358:

Pinout di LM358

Come attività avanzata possono essere consultati alcuni aspetti presenti nei fogli tecnici:

Il circuito

L'amplificatore da realizzare è costituito da un amplificatore operazionale e da alcune resistenze.

Sono inoltre presenti due generatori di tensione

Amplificatore non invertente

Questo amplificatore è un amplificatore non invertente. Il nome indica che la tensione di uscita (Vout) è maggiore di quella di ingresso (Vin) e che ha lo stesso segno. Si può dimostrare che il guadagno di tensione dipende solo (o quasi) dal valore di R1 e R2, secondo la formula:

 G = Vout / Vin = 1 + R1 / R2

Alcune note sulla scelta delle resistenze e dei generatori:

Il guadagno di tensione

Di seguito come devono apparire sullo schermo di un oscilloscopio i segnali di ingresso Vin (blu) e di uscita Vout (rosso) in un circuito correttamente realizzato:

G=11

La prima verifica da fare è accertare l'assenza di distorsioni evidenti nel segnale di uscita: se l'ingresso è una sinusoide, anche l'uscita lo deve essere!

Se l'uscita appare distorta o addirittura assente, occorre verificare:

La misura fondamentale è il guadagno di tensione, che deve coincidere a meno degli errori di misura e delle tolleranze dei componenti, con quanto previsto dalla formula.

Conviene misurare la tensione efficace della sola componente alternata: a seconda dello strumento utilizzato essa è indicata come RMS ripple oppure AC-RMS.

Per esempio nel screen-shot mostrato possiamo leggere che G = 618.6 mV / 56.47 mV = 10,95.

Utilizzando la formula e conoscendo i valori di R1 e R2 effettivamente utilizzati (rispettivamente 10 kΩ e 1 kΩ) avrebbe dovuto essere G = 11. La differenza (circa lo 0,5%) è compatibile con il fatto che le due resistenze hanno una tolleranza dell'1%.

Attività 1: guadagno

Distorsione di ampiezza

La distorsione di ampiezza si misura modificando la frequenza (nota 4) del segnale di ingresso. Le varie misure si riportano su un grafico semilogaritmico che mostra come cambia il guadagno di tensione al variare della frequenza; da questo grafico può essere ricavata la massima frequenza di funzionamento corretto dell'amplificatore, cioè la sua banda. Non servono molte misure: l'amplificatore mostrato si comporta infatti in modo simile ad un filtro passa-basso del primo ordine.

Attività 2: distorsione di ampiezza

Questa attività è simile a quella descritta per i filtri passivi. È vivamente consigliato l'uso di un foglio elettronico!

Distorsione armonica

Partiamo dallo stesso segnale usato nell'attività 1 ed aumentiamo moderatamente l'offset e/o l'ampiezza di Vin, fino ad avere un'evidente distorsione del segnale di uscita.

Segnale distorto nel dominio del tempo

Visualizzare lo spettro del segnale di uscita su scala logaritmica per poter verificare che si tratta effettivamente di una distorsione armonica.

Spettro di n segnale distorto su scala logaritmica

Sono visibili la fondamentale (frequenza coincidente con quella del segnale di ingresso, 1 kHz in questo esempio) e numerose linee a frequenza multipla intera. Si nota anche il rumore che appare come un insieme casuale di linee spettrali con ampiezza mediamente costante nella parte bassa del grafico.

Per le misure di THD e SFDR sono presenti apposite misure automatiche:

Distorsione armonica

 

Attività 3: distorsione armonica

Note

  1. In alternativa: LM324, operazionale quadruplo praticamente identico a LM358
  2. In genere è presente anche un paragrafo con alcune avvertenze (per esempio sul fogli tecnici di Texas Instruments: 9 Power Supply Recommendations). Tipicamente viene inserito un condensatore di 100 nF o più tra massa e Vcc
  3. Tutte le figure ed i calcoli usati in questa pagina rispettano questo vincolo
  4. Purtroppo la nomenclatura non aiuta...
  5. Se il generatore di segnali lo permette, ovviamente. Altrimenti usare il massimo valore possibile
  6.  Questo grafico è fortemente influenzato dall'amplificatore operazionale utilizzato


Pagina creata nel novembre 2020
Ultima modifica: 3 gennaio 2024


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