Un quesito interessante: dato un generico segnale, possiamo immaginarlo come somma di tante sinusoidi?
Ovviamente la risposta è si... altrimenti questa pagina non avrebbe ragion d'essere (nota 1).
Per chi utilizza i metodi dell'analisi matematica, l'operazione per scomporre un generico segnale in somma di sinusoidi è complessa e classificata tra gli argomenti avanzati; il risultato è orgogliosamente mostrato dai due personaggi della fotografia di apertura. Questa scomposizione prende il nome di serie di Fourier o, per i segnali non periodici, trasformata di Fourier. La loro rappresentazione grafica prende il nome di spettro.
In realtà l'analisi spettrale è il modo naturale e più semplice con cui, per esempio, l'essere umano sente i suoni, vede i colori, descrive il movimento dei pianeti. Purtroppo posizioni oscurantiste di pensatori del passato, da Galileo (nota 2) a Lagrange (nota 3), hanno reso difficile ai più descrivere come è fatta la realtà...
Enunciato del teorema: qualunque segnale periodico, continuo e limitato, con frequenza f0, può essere ottenuto sommando:
Vediamo alcuni esempi di segnali, limitandoci ad una rappresentazione grafica (spettro), ignorando la fase e, a volte, ualitativa.
I grafici qui mostrati sono stati ottenuti attraverso un programma di simulazione.
Consideriamo il segnale rappresentato nel dominio del tempo dal seguente grafico:
Il segnale è evidentemente periodico (T = 1 ms; f = 1 kHz) ed ha valor medio 1 V.
É forse l'unico caso in cui è possibile con il solo intuito arrivare alla scomposizione del segnale in serie di Fourier: si tratta infatti della somma di:
Disegniamo lo spettro corrispondente, somma degli spettri dei due segnali sopra descritti:
Consideriamo un segnale a denti di sega (nota 7) con frequenza pari a 25 kHz, cioè con periodo di 40 µs. Il nome deriva, come facilmente intuibile, dalla forma che il segnale assume nel dominio del tempo:
In base al teorema di Fourier lo spettro del segnale è formato da linee di frequenza pari alla frequenza del segnale e suoi multipli interi: 25 kHz, 50 kHz, 75 kHz... Occorre poi aggiungere una linea con "frequenza 0" e ampiezza pari al valor medio del segnale, 500 mV in questo esempio.
In questo sito non sono riportate formule o altri metodi analitici per calcolare l'ampiezza delle linee spettrali diverse dal valor medio. Se interessa: it.wikipedia.org/wiki/Onda_a_dente_di_sega.
Consideriamo un segnale triangolare (nota 7) con frequenza 30 kHz, cioè con periodo di 33,3 µs. Il nome deriva, come facilmente intuibile, dalla forma che il segnale assume nel dominio del tempo:
In base al teorema di Fourier lo spettro del segnale è formato da linee di frequenza pari alla frequenza del segnale e suoi multipli interi: 30 kHz, 90 kHz, 150 kHz... Occorre poi aggiungere una linea con "frequenza 0" e ampiezza pari al valor medio del segnale, 500 mV in questo esempio.
In questo sito non sono riportate formule o altri metodi analitici per calcolare l'ampiezza delle linee spettrali diverse dal valor medio. Se interessa: it.wikipedia.org/wiki/Onda_triangolare.
Questo segnale, a differenza dei precedenti, ha notevolissima importanza e quindi è descritto in una pagina specifica: Onda quadra.
L'immagine seguente mostra il grafico prodotto dagli impulsi elettrici che contraggono il cuore umano.
Le unità di misura indicate sono quelle tipiche per questo tipo di analisi; a volte quella orizzontale (200 ms/div) è sottintesa.
Conclusione, di carattere generale e valida per qualunque segnale periodico:
Pagina creata nell'ottobre 2020
Ultima modifica: 5 settembre 2023
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