Carica e scarica 

In questa pagina è descritta la carica e la scarica dell'induttore e del condensatore. In particolare è qui descritto come si comportano questi componenti nell'istante in cui sono collegati ad un generatore di tensione (fase di carica) oppure ad una rete resistiva (fase di scarica). Tale descrizione si applica anche al caso in cui è presente un generatore ad onda quadra: il componente si carica durante TON, si scarica durante TOFF (se VOFF = 0 V).

L'immagine di apertura mostra una carica di cavalleria dei Lancieri di Novara, reggimento in cui militarono personaggi di un certo rilievo come Carlo Collodi, Roberto Calvi, Gabriele D'annunzio e l'autore di questo sito (no, non ne vado particolarmente fiero...).

Il condensatore

Utile leggere questo paragrafo in parallelo a quello sull'induttore.

Il condensatore è un componente che immagazzina energia elettrica sotto forma di campo elettrico. L'energia immagazzinata può essere calcolata a partire dalla tensione ai capi del componente e dalla capacità C del condensatore (misurata in Farad, simbolo F) attraverso la formula

E = 1/2 · C · V2

Possiamo dire che un condensatore cerca di mantenere costante la tensione ai suoi capi; per modificarla serve compiere un lavoro dall'esterno e quindi è un'operazione "faticosa".

Esempio 1

Un condensatore dalla capacità di 1 µF è caricato alla tensione di 5 V. Quale è l'energia immagazzinata?

E = 1/2 · 1E-6 · 52 = 12.5 µJ

Carica e scarica

Per caricare un condensatore è necessario collegarlo ad un generatore (reale) di tensione; per scaricarlo occorre collegarlo ad un utilizzatore, per esempio un resistore.

Il tempo necessario per caricare il condensatore e la tensione finale ai suoi capi dipendono dalle caratteristiche del generatore e dalla capacità del condensatore stesso. Un ruolo particolare è giocato dalla τ (tau) definita come il prodotto della capacità del condensatore moltiplicata per la resistenza vista dal condensatore dopo ave annullato eventuali generatori.

τ = R · C

La tensione ai capi del condensatore durante la carica o la scarica è descritta dalla seguente curva esponenziale:

v(t) = A + B · e-t/τ

Dove:

In modo più semplice e meno rigoroso possiamo pensare che:

Esempio 2 (carica)

Consideriamo il seguente circuito:

Esempio 2 - RC

Il condensatore è inizialmente scarico. Il generatore passa da 0 V a 5 V. Disegnare l'andamento della tensione ai capi del condensatore.

Versione "rigorosa":

  1. La tensione iniziale ai capi di C1 è 0 V (è un dato). Dall'equazione abbiamo che A + B = 0 V
  2. Dopo un tempo sufficientemente lungo il condensatore si carica e la tensione ai suoi capi è 5 V, come si ottiene scrivendo l'equazione di Kirchhoff alla maglia. Quindi A = 5 V
  3. Per quanto scritto al punto 1, B = -5 V
  4. La resistenza vista da C1 è R1, quindi τ = 1E3 · 1E-9 = 1 µs
  5. La funzione che descrive la tensione ai capi di C1 è quindi v(t) = 5 - 5 · e--t/1E-6

Versione "intuitiva":

Graficamente:

Carica del condensatore

Due osservazioni:

Esempio 2 bis (scarica)

Consideriamo il seguente circuito:

Esempio 2-bis - RC

Il condensatore è inizialmente carico alla tensione di 5 V. Disegnale l'andamento della tensione ai capi del condensatore quando viene collegato R1.

  1. La tensione iniziale ai capi di C1 è 5 V (è un dato)
  2. La corrente in R1 scarica il condensatore
  3. Dopo un tempo sufficientemente lungo il condensatore è scarico e la tensione ai suoi capi sarà 0 V
  4. Il passaggio è inizialmente rapido, poi sempre più lento
  5. il tempo impiegato è circa 3 volte il valore di τ

Graficamente:

Scarica del condensatore

Due osservazioni:

L'induttore

Utile leggere questo paragrafo in parallelo a quello sul condensatore.

L'induttore è un componente che immagazzina energia elettrica sotto forma di campo magnetico. L'energia immagazzinata può essere calcolata a partire dalla corrente nel componente e dalla induttanza L dell'induttore (misurata in Henry, con simbolo H) attraverso la formula:

E = 1/2 · L · I2

Possiamo dire che un induttore cerca di mantenere costante la corrente che lo attraversa; per modificarla serve compiere un lavoro dall'esterno e questa è un'operazione "faticosa".

Esempio 3

Un induttore con induttanza 1 mH è attraversato da una corrente di 100 mA. Quale è l'energia immagazzinata?

E = 1/2 · 1E-3 · 0,12 = 10 µJ

Carica e scarica

Per caricare un induttore è necessario collegarlo ad un generatore (reale) di tensione; per scaricarlo occorre collegarlo ad un utilizzatore, per esempio un resistore.

Il tempo necessario per caricare l'induttore e la corrente finale dipendono dalle caratteristiche del generatore e dalla induttanza dell'induttore stesso. Un ruolo particolare è giocato dalla τ (tau) definita come il rapporto tra l'induttanza dell'induttore e la resistenza vista dal condensatore dopo ave annullato eventuali generatori.

τ = L / R

La corrente nell'induttore durante la carica o la scarica è descritta dalla seguente curva esponenziale:

i(t) = A + B · e-t/τ

Dove:

In modo più semplice e meno rigoroso possiamo pensare che:

Esempio 4 (carica)

Consideriamo il seguente circuito:

Esempio 4 - RL

L'induttore è inizialmente scarico. Il generatore passa da 0 V a 5 V. Disegnare l'andamento della corrente e della tensione ai capi del condensatore.

  1. La corrente iniziale è nulla (è un dato: induttore scarico)
  2. La corrente del generatore carica, attraverso R1, l'induttore
  3. Dopo un tempo sufficientemente lungo l'induttore è carico e si comporta come un cortocircuito
  4. Il passaggio è inizialmente rapido, poi sempre più lento
  5. Il tempo impiegato è circa 3 volte il valore di τ

Graficamente:

Carica dell'induttore

Due osservazioni:

Interessante il grafico della tensione ai capi dell'induttore:

Carica dell'induttore - Tensione

Esempio 4 bis (scarica)

Consideriamo il seguente circuito, dove l'induttore è inizialmente carico e la corrente vale 5 mA:

Esempio 4 bis - RL

La scarica avviene attraverso R1, secondo il grafico seguente:

Scarica dell'induttore

  1. La corrente iniziale vale 5 mA
  2. La corrente attraverso R1 scarica l'induttore
  3. Dopo un tempo sufficientemente lungo l'induttore è scarico
  4. Il passaggio è inizialmente rapido, poi sempre più lento
  5. Il tempo impiegato è circa 3 volte il valore di τ

Esercizi: RC

Considerare il seguente circuito (A), utilizzato negli esercizi 1, 2, 3:

RC

Esercizio 1

Il grafico seguente mostra la tensione ai capi di C1 durante la carica

Sapendo che R1 è pari a 1 kΩ, determinare:

Per verificare i risultati utilizzare il simulatore.

Esercizio 2 - Avanzato

Con gli stessi dati del precedente esercizio

Per verificare i risultati utilizzare il simulatore.

Esercizio 3

Dati i seguenti valori:

Disegnare la tensione ai capi del condensatore durante la carica

Disegnare la tensione ai capi del condensatore durante la scarica

Per verificare i risultati utilizzare il simulatore.

Esercizi: RL

Considerare il seguente circuito utilizzato negli esercizi 4, 5, 6:

Circuito RL

Esercizio 4

Il grafico seguente mostra la corrente in L1 durante la carica

RL: carica

Sapendo che R1 è pari a 220 Ω, determinare:

Per verificare i risultati utilizzare il simulatore.

Esercizio 5 - Avanzato

Con gli stessi dati del precedente esercizio

Per verificare i risultati utilizzare il simulatore.

Esercizio 3

Dati i seguenti valori:

Disegnare la corrente in L1 durante la carica

Disegnare la corrente in L1 durante la scarica

Per verificare i risultati utilizzare il simulatore.

Note

  1. In realtà si tratta di un asintoto: matematicamente quindi il valore finale non è mai raggiunto
  2. Sarebbe più corretto confrontarlo con un generatore di corrente ideale


Data di creazione di questa pagina: ottobre 2023
Ultima modifica: 2 gennaio 2024


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