Ninfee, palline e macchine

Oggi sul corrierone leggevo un articolo che iniziava presentando tre quesiti che, ad una prima occhiata mi sono sembrati banali. Li riporto qua sotto, inutile dare la risposta (al limite la trovate su internet):

Due cose mi hanno lasciato basito.

La prima è che la stragrande maggioranza delle persone sbaglia a rispondere e, di queste, la maggior parte non se ne accorge neppure dopo, ripensandoci. Devo dire che quasi me l'aspettavo, fin da prima di leggere la domanda: l'articolo, per avere un senso, doveva parlare di questa cosa! Magari mi ha sorpreso che non ci fosse il ripensamento... ma in effetti questo spiega molte cose sulla nostra società.

La seconda cosa che mi ha dato da pensare è il fatto che ho dato (quasi) d'istinto le tre risposte corrette. Poi, cercando di intuirne il perché dell'incipit dell'articolo, sono stato li a pensare sul perché le mie risposte fossero sbagliate, perdendo quindi un sacco di tempo in più di chi ha dato la risposta sbagliata, ma poi si è corretto (senza contare di chi ha risposto subito in modo errato e si è fermato li).

E qui sorge spontanea la domanda: è bene intuire subito la verità e poi dover perdere tempo interrogandoti sul tuo essere fuori dal coro? (Domanda senza risposta).


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